Il popolo della Rosta è un popolo grande

Su e giù per via Wybicky tra suoni, storie e incontri preziosi.

Scuola dell'infanzia comunale Anna Frank: bambine e bambini da 3 a 5 anni

Le bambine e i bambini della Scuola Anna Frank, durante le loro esplorazioni del quartiere della Rosta Nuova, hanno ricercato l’invisibile e il misterioso. Cosa ci è caro nel guardare e pensare la città?

Se sei curioso e anche un po’ avventuroso, scarica le cartoline della Rosta che i bambini della Scuola Anna Frank hanno ideato, oppure cercale alla Biblioteca della Rosta o in alcuni negozi di via Wybicki, e inizia il tuo viaggio in questo storico quartiere di Reggio Emilia.

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Il quartiere è un posto per giocare.  Andrea, 4 anni

È molto bello passeggiare perché così si può guardare. Guardare è importante perché altrimenti perdi le cose. Filippo, 3 anni

Camminare un passo alla volta, sostare, spostare lo sguardo in alto e in basso e tutto intorno è la modalità che le bambine e i bambini hanno adottato per conoscere e giocare con il perimetro urbano attorno alla loro scuola, con passi lenti ed occhi attenti.

Si apre così un paesaggio diverso, una città fatta di desideri, di posti insoliti per giocare, per parlare, per riposare, per incontrare nuove prospettive.... 

Si scopre una natura coraggiosa, piccole strade speciali da percorrere al passo con gli uccellini, passaggi segreti e case che sembrano tutte uguali da fuori ma che custodiscono un “popolo” da raccontare attraverso tante storie diverse.

Emerge poi il “simbolo” della Rosta, il gatto bianco col fiocco rosso sulla coda che presidia ogni porta col suo sorriso enigmatico e che dà il benvenuto a chiunque entri per chiacchierare con “i vicini” della Rosta.

Le cartoline delle bambine e dei bambini sono un invito a darsi il tempo per girovagare e perdersi nel circondario in cerca di cose preziose.

Ma sono anche un invito a partecipare a questa collezione di cose e soggetti e incontri essenziali nel quartiere, a scrivere insieme alcuni appunti di viaggio per la città. Le bambine e i bambini rimangono in attesa delle cartoline degli abitanti, vicini o lontani, per creare una nuova e insolita corrispondenza con la città.

 

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